词条 | Draft:Ipergrafo |
释义 |
In matematica, un ipergrafo è un grafo in cui un arco può essere legato a un qualunque numero di vertici. Formalmente, un ipergrafo è una coppia dove è un insieme di elementi chiamati nodi oppure vertici, e è un insieme formato da sottoinsiemi non vuoti chiamati iperarchi oppure archi. Pertanto, è un sottoinsieme di , dove è l' insieme potenza di . Mentre in un grafo gli archi sono formati da una coppia di nodi, gli iperarchi sono insieme di nodi di grandezza arbitraria, e pertanto possono contenere qualsivoglia numero intero positivo di nodi. Tuttavia, è spesso desiderabile il caso di studio di ipergrafi dove tutti gli iperarchi hanno la stessa cardinalità; un ipergrafo k-uniforme è un ipergrafo in cui tutti gli iperarchi hanno grandezza k. (In altre parole, un ipergrafo di questo genere è una collezione di insiemi, in cui ogni insieme è un iperarco connesso a k nodi.). Ne segue che un ipergrafo 2-uniformeè un grafo, un ipergrafo 3-uniforme è una collezione di triple non ordinata, e così via. Un ipergrafo è anche chiamato insieme sistema o anche famiglia di insiemi presa da insieme universo X. La differenza tra un insieme sistema e un ipergrafo è una domanda che spesso sorge spontanea. La teoria degli ipergrafi tende ad occuparsi di questioni simili a quelle della teoria dei grafi, quali connettività e colorability, mentre la teoria degli insiemi tende ad occuparsi di domande di ambito non grafo-teorico, quali Sperner theory. Esistono diverse definizioni; a volte gli archi non devono essere vuoti, e a volte archi multipli, con lo stesso insieme di noti, sono ammessi. Gli ipergrafi possono essere visti come strutture incidenti. In particulare, esiste un "grafo incidente" biparito or "Levi graph" corrispondente a ogni ipergrafo, al contrario, la maggior parte, ma non tutti, dei grafi bipartiti possono essere considerati come grafi di incidenza, o ipergrafi. Gli ipergrafi hanno tanti altri nomi. In geometria computazionale, un ipergrafo può a volte essere definito come range space, e gli iperarchi vengono chiamati ranges.[1] Nella teoria dei giochi cooperativi, gli ipergrafi vengono anche chiamati giochi semplici (voting games); questa nozione viene applicata per risolvere problemi in ambito della teoria della scelta sociale. In alcuni articoli, gli archi vengono chiamati anche iperlinks o connettori.[2] Casi particolari di ipergrafi includono: k-uniform ones, come precedentemente discusso; clutters, dove nessun arco appare come sottoinsieme di un altro arco; e abstract simplicial complexes, che contiene tutti i sottoinsiemi di ogni arco. La collezione di ipergrafi è una category, avente un ipergrafo omomorfo come morphisms. TerminologiaDato che i collegamenti degli ipergrafi possono avere una cardinalità qualsiasi, esistono diverse nozioni al concetto di sottografo, chiamato sottoipergrafo, ipergrafo parziale e sezione di ipergrafo. Sia l'ipergrafo che consiste dei vertici e avente come insieme arco dove e sono gli insiemi indici dei vertici e degli archi, rispettivamente. Un sottoipergrafo è un ipergrafo con alcuni vertici rimossi. Formalmente, il sottoipergrafo indotto dal sottoinsieme di è definito come Una estensione di un sottoipergrafo è un ipergrafo dove ogni iperarco di che è parzialmente contenuto nel sottoipergrafo è completamente contenuto dall'estensione . Formalmente, con e . L' ipergrafo parziale è un ipergrafo con alcuni archi rimossi. Dato un sottoinsieme del set di indici dell'arco, l'ipergrafo parziale generato da è l'ipergrafo Dato un sottoinsieme , la sezione dell'ipergrafo è l'ipergrafo parziale. Il duale di è un ipergrafo i cui vertici e archi sono scambiati, tale che i vertici sono dati da e i cui archi sono dati da dove Quando una nozione di uguaglianza è propriamente definite, come quella seguenta, l'operazione di prendere il duale di un ipergrafo è un' involuzione, i.e., Un grafo connesso G con lo stesso insieme vertice di un ipergrafo connesso H è un grafo ospite per H se ogni iperarco di H induce a un sottografo connesso in G. Per un ipergrafo disconnesso H, G è un grafo ospite se esiste una funzione biettiva tra le componenti connesse di G e di H, tale che ogni componenta connessa G' di G è un ospite del corrispondente H'. A ipergrafo bipartito se e solo se i suoi vertici possono essere partiti in due classi U e V in modo tale che ogni iperarco di cardinalità almeno 2 contenga almeno un vertice da entrambe le classi. La sezione-2 (o cricca, grafo di rappresentazione, grafo primale, grafo di Gaifman) di un ipergrafo è il grafo con gli stessi vertici dell'ipergrafo, e con gli archi tra tutte le coppie di vertici contenute nello stesso iperarco. Modello di un grafo bipartitoUn ipergrafo H può essere rappresentato da un grafo bipartito BG come segue: gli insiemi X e E sono le partizioni di BG, e (x1, e1) sono connessi con un arco se e solo se il vertice x1 è contenuto nell'arco e1 in H. Contrariamente, ogni grafo bipartito con parti fissate e alcun nodo sconnesso nella seconda parte, rappresenta l'idea di ipergrafo appena descritta. Questo esempio di grafo bipartito viene anche chiamato grafo di incidenza. AciclicitàIn contrasto con ordinari grafi sconnessi per i quali esiste una singola nozione naturale di cicli e grafi aciclici, esistono multiple definizioni non-equivalenti di aciclicità per ipergrafi che è in contrasto con l'ordinaria aciclicità dei grafi, nel caso particolare di grafi ordinari. Una prima definizione di aciclicità per ipergrafi viene data da Claude Berge:[3] un ipergrafo è Berge-aciclico se il suo grafo di incidenza (il grafo bipartito sopra definito) è aciclico. Tale definizione è molto restrittiva: per esempio, se un ipergrafo ha una coppia di vertici e alcune coppie di iperarchi tali che and , allora esso è Berge-ciclico. La Berge-cyclicità può ovviamente essere testata in tempo lineare esplorando un grafo di incidenza. Possiamo utilizzare una definizione più debole di aciclicità di ipergrafo, [4] in seguito chiamata α-aciclicità. Tale nozione di aciclicità è equivalente a quella di un ipergrafo conforme (ogni cricca del grafo originario è coperta da alcuni iperarchi) e avente grafo originario cordale; esso è anche equivalente alla riducibilità di un grafo vuoto tramite GYO algorithm[5][6] (anche noto come algoritmo di Graham), un processo iterativo confluente che rimuove gli iperarchi utilizzando una definizione generica di ears. Entrando nel dominio della teoria delle basi di dati, è noto che un database schema goda di alcune desiderabili proprietà se l'ipergrafo sottostande è α-acyclic.[7] Besides, α-aciclicità è anche legata all'espressività del frammento custodito di logica di primo-ordine. Possiamo testare in tempo lineare se un ipergrafo sia α-aciclico.[8] Bisogna però far notareche l'α-aciclicità ha la seguente proprietà contro intuitiva: aggiungere iperarchi a un ipergrafo α-ciclico può renderlo α-aciclico (per esempio, aggiungere un iperarco contenente tutti i vertici dell'ipergrafo lo renderà sempre α-aciclico). Tale limite viene in parte motivato, Ronald Fagin[9] definì le nozioni più forti di β-aciclicità e γ-aciclicità. Possiamo definire la β-aciclicità come il requisito affinché tutti i sottoipergrafi di un ipergrafo siano α-aciclici, che è equivalente [9] a una precedente definizione di Graham.[6] La nozione di γ-aciclicità è una condizione più restrittiva, che è equivalente a diverse proprietà desiderabili di uno schema di una base di dati ed è legato ai diagrammi di Bachman. Sia β-aciclicità che γ-aciclicità possono essere testate in tempo polinomiale. Queste quattro nozioni di aciclicità possono essere comparate: Berge-aciclicità implica γ-aciclicità che implica β-aciclicità che implica α-aciclicità. Tuttavia nessuna delle precedenti proprietà può essere applicata biettivamente, e pertanto considerate aciclitià differenti.[9] Isomorfismi e uguaglianzaUn ipergrafo omomorfo è una associazione dall'insieme dei vertici di un ipergrafo a un altro, tale che ogni arco è associato a un altro arco. Un ipergrafo è isomorfico a un altro ipergrafo , scritto , se esiste una biezione e una permutazione di tale che La biezione è in seguito chiamato isomorfismo dei grafi. Notare che if and only if . Quando gli archi di un ipergrafo sono esplicitamente marcati, si presenta la nozione di ismomorfismo forte. Si dice che è fortemente isomorfico a se la permutazione è l'identità. Scritto: . Naturalmente un grafo fortemennte isomorfico è anche un grafo isomorfico, ma non viceversa. Quando i vertici di un ipergrafo sono esplicitamente marcati, si presenta la nozione di equivalenza, e anche di uguaglianza. Si dice che sia equivalente a , e si scrive se l'isomorfismo ha e Si noti che se e solo se Se, in aggiunta, la permutazione è l'identità, si dice che eguagli , e si scrive . Si noti che, con tale definizione di uguaglianza, i grafi sono auto-duali Un automorfismo su un ipergrafo è un isomorfismo da un insieme di vertici a un altro, che è una rimarcatura di vertici. L'insieme di automorfismi di un ipergrafo H (= (X, E)) è un gruppo, chiamato group automorfico di un ipergrafo, e scritto Aut(H). EsempiConsidera l'ipergrafo con archi e Chiaramente e sono isomorfici (con , etc.), ma non sono fortemente isomorfici. Quindi, per esempio, in , il vertice incontra gli archi 1, 4 e 6, così che Nel grafo , non esiste alcun vertice che incontri gli archi 1, 4 e 6: In questo esempio, e sono equivalenti, , e i duali sono fortemente isomorfici . Ipergrafi SimmetriciIl {{visible anchor|rank}} di un hypergraph è la cardinalità massima che di un arco nell'ipergrafo. Se tutti gli archi hanno stessa cardinalità k, l'ipergrafo viene detto uniforme o anche k-uniforme, o anche chiamato k-ipergrafo. Un grafo si tratta di un ipergrafo 2-uniforme. Il grado d(v) di un vertice v è il numero di archi in cui è contenuto. H è k-regulare se ogni vertice ha grado k. Il duale di un ipergrafo uniforme è regolare, e viceversa Due vertici x e y di H sono chiamati simmetrici se esiste un automorfismo tale che . Due archi e sono detti simmetrici se esiste un automorfismo tale che . Un ipergrafo è detto vertice-transitivo (o vertice-simmetrico) se tutti i suoi vertici sono simmetrici. Ne segue che un ipergrafo si dice arco-transitivo se tutti gli archi sono simmetrici. Se un ipergrafo è sia arco-simmetrico che vertice-simmetrico, allora l'ipergrafo si dice transitivo. Data la dualità di un ipergrafo, lo studio della arco-transitività è collegato allo studio della vertice-transitività. Voci correlate{{Commons category|Ipergrafi}}
Note1. ^{{citation | last1 = Haussler | first1 = David | author1-link = David Haussler | last2 = Welzl | first2 = Emo | author2-link = Emo Welzl | doi = 10.1007/BF02187876 | issue = 2 | journal = Discrete and Computational Geometry | mr = 884223 | pages = 127–151 | title = ε-nets and simplex range queries | volume = 2 | year = 1987}}. 2. ^Judea Pearl, in HEURISTICS Intelligent Search Strategies for Computer Problem Solving, Addison Wesley (1984), p. 25. 3. ^Claude Berge, Graphs and Hypergraphs 4. ^C. Beeri, R. Fagin, D. Maier, M. Yannakakis, On the Desirability of Acyclic Database Schemes 5. ^C. T. Yu and M. Z. Özsoyoğlu. An algorithm for tree-query membership of a distributed query. In Proc. IEEE COMPSAC, pages 306-312, 1979 6. ^1 M. H. Graham. On the universal relation. Technical Report, University of Toronto, Toronto, Ontario, Canada, 1979 7. ^S. Abiteboul, R. B. Hull, V. Vianu, Foundations of Databases 8. ^R. E. Tarjan, M. Yannakakis. Simple linear-time algorithms to test chordality of graphs, test acyclicity of hypergraphs, and selectively reduce acyclic hypergraphs. SIAM J. on Computing, 13(3):566-579, 1984. 9. ^1 2 Ronald Fagin, Degrees of Acyclicity for Hypergraphs and Relational Database Schemes Bibliografia
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